lunedì 3 giugno 2013

una dedica ad uno specchio


Entrò in quella stanza pensando che il portiere gli avrebbe potuto dare una
camera migliore. Odore acre di fumo, di alcool... sicuramente quel motel era un
luogo per coppie clandestine... incontri strani... scambi di coppie... c'era un
forte odor di sesso in quella componente acre che avvertiva. Arrivato alla
porta inserì la scheda e questa s'aprì senza troppo rumore ne difficoltà!
Questo particolare lo lasciò stupito... accese la luce e senza nemmeno
guardarsi intorno si diresse verso la vetrata per aprire le imposte. Entrò di
getto una gradevole brezza di mare... l'ora tarda conferiva allo scenario che
gli si presentò una splendida veduta... il porto... la caletta sulla destra ed
il ricovero delle barche poco più in là... quell'aria stava portando via
insieme all'odore della stanza anche tutti i pensieri che aveva lasciato
dinanzi alla porta della stanza.
Si gettò di peso sopra il letto chiudendo gli occhi dalla stanchezza...
avrebbe desiderato solo una doccia calda... lunga... lenitiva... bisogno di
cure che gli mancavano da parecchio. Di un tratto s'accorse che sullo scrittoio
della camera era presente un netbook. Fu incuriosito da questa inaspettata
sorpresa. Come lo aprì in automatico partì un menù con varie opzioni:
1. prenotazione pasti;
2. richiesta assistenza al piano;
3. linea telefonica;
4. tv satellitare;
5. chat erotica.
Un vero sbalordimento pensò... anche le chat erotiche offrono ora gli
alberghi, in sostituzione di quelle che una volta venivano chiamate
"coperte"... ma siccome era molto stanco decise di chiudere e tuffarsi nella
doccia. Dopo 5 minuti era sotto il getto caldo dell'acqua... vi oziò parecchio
evitando qualsiasi pensiero. Quando ebbe finito si tolse con le dita l'ultima
schiuma dagli occhi che invano cercavano un accappatoio od un telo da bagno di
adeguate dimensioni....nulla... si stava incavolando quando decise di non farsi
rovinare la serata e tornò al pc. Pigiò il tasto n.2. Si aprì subito una
finestra ove si chiedeva di effettuare la richiesta. Compose solo le parole:
"il mio accappatoio, subito, per favore!!!". Nel frattempo, per non sentire
freddo, decise di rituffarsi sotto la doccia in attesa degli eventi... ad un
certo punto sentì aprire la porta del bagno e comparve una cameriera che aveva
in mano un accappatoio ben stirato e piegato.
- "Non mi faccia rapporto la prego... non so come sia avvenuta questa
dimenticanza... la prego di scusarmi sono in prova da soli due giorni ed ho
tanto bisogno di questo lavoro... la prego"...
Lui rimase a bocca aperta... il box doccia aperto... a fissare il cartellino
della cameriera... "Maria"! Neanche in un film sarebbe capitato... una bella
donna, matura, non più giovanissima, circa quarant'anni... mora... formosa...
belle gambe. Sotto un anonimo grembiule azzurro spiccava una camicetta bianca
ed una gonna nera poco sopra il ginocchio, tremendamente ammiccante che faceva
sua volta saltare lo sguardo dalle ginocchia sin giù sino a dei meravigliosi
tacchi neri.
- "Venga l'aiuto io"... fece lei, dal volto tremendamente timido, rompendo
l'imbarazzo e porgendole l'accappatoio aperto. Profumava di lavanda...
tutt'altra cosa che la prima impressione avuta entrando nel Motel. Si lasciò
andare dalla dolcezza e semplicità della donna... non sembrava proprio nulla di
diverso... ora era nelle mani di Maria che le stava asciugando la schiena
lentamente, in silenzio... nessuno dei due parlava. Sembrava un rito o meglio
un massaggio sublime a cui lui stava cedendo ogni centimetro di pelle e proprio
mentre cercava di razionalizzare le dita della cameriera andarono a massaggiare
i riccioli argentini di Roberto...
- "bisogna asciugare bene la testa prima di andare a dormire - disse Maria -
altrimenti ne risente la cervicale!".
- "Sembri esperta - ribatté l'uomo - hai mani divine ed ora ti chiedo io di
non fermarti".
- "ma quale esperta... mio marito soffre periodicamente di cervicale ed ho
imparato a curarlo per forza di cose... ma non posso trattenermi oltre, il
direttore potrebbe farmi un rilievo..."
- "eh no... diciamo che se mi lasci ora, sarò costretto io a farti un bel
rilievo"...
- "non mi metta in difficoltà, lei è un gentiluomo... facciamo così... se
vuole attenzioni particolari le mando io una persona speciale, non prima però
di averle finito il trattamento che, sino ad oggi, avevo riservato solo a mio
marito... il suo odore mi attira non lo nego, è una strana sensazione anche per
me... ma stasera voglio farmi - e farle- un regalo che sogno da troppo
tempo..." così dicendo fece girare Roberto e lo invito lentamente a sdraiarsi
sul letto. Le si mise seduta al fianco sul bordo e continuò a massaggiare la
cute della testa... aveva dita sottili con unghie ben curate... Roberto, ad
occhi chiusi, era quasi in trance tanto era il piacere che provava
nell'affidarsi a Maria.
- "E così, non hai mai tradito tuo marito - disse ad occhi chiusi - donna
davvero speciale... hai mani favolose..." non finì di proferire queste parole
che sentì la mano di lei scendergli con sicurezza sul petto... ora lo stava
carezzando... quella mano era per Roberto un aratro che stava lasciando su di
lui brividi a rotta di collo e, incosciamente, si iniziavano a produrre
risultati prevedibili nelle immediate vicinanze.
- "Si lasci andare - disse lei - lasci che sia io ad allentare le sue
tensioni... mi lasci godere di questo piacere nuovo assieme a lei..."
Roberto aprì di colpo gli occhi e li sgranò... non riusciva a credere a quello
che aveva ascoltato... vide la cameriera che, ad occhi chiusi, massaggiava lui
con la destra e con l'altra si toccava vistosamente tra le gambe... rivolse
nuovamente lo sguardo alla mano della donna su di lui che, nel frattempo, era
scesa a cercare il membro. E l'aveva trovato... sgomento, cercò conferme nel
volto di lei... ma lei non c'era, era presa da quella passione travolgente...
mentre iniziava ad ansimare lei lo stava segando, alla grande... lui ricadde
sul lenzuolo vinto dal piacere nascente... aveva intenzione di non perdere
neanche un secondo di quel meraviglioso incontro.
Maria aveva delle mani fantastiche, non era stato mai segato in quel modo...
il calore del piacere gli fece asciugare la testa e quindi gli fu facile
trovare la concentrazione per spostare la sua mano destra verso il seno di
quella donna... che non fece minima resistenza... la tetta destra esplose dal
reggiseno mettendo in mostra un capezzolo enorme già turgido, tutto da
mordere... Roberto stava gustandosi quella tetta quando lei con decisione
lasciò per un attimo la presa, tirò fuori l'altra tetta... e con entrambe, una
volta montatogli sopra con destriera agilità, iniziò a fargli una spagnola da
mille e una notte.
- "Toccami... toccami..." - disse lei tra un gemito e l'altro prendendo la
mano di Roberto portandosela verso la figa che ora, senza più freno, trovava la
donna semi sdraiata su di lui che lo segava con le tette... Roberto poté notare
il suo intimo. Aveva delle autoreggenti nere ed un perizoma appena traforato di
fiorellini... il tutto si andava ad innestare in un paio di scarpe nere dal
tacco superbo... eleganti che le slanciavano il culo... il massimo per i suoi
gusti... scostò lo slip e le dita furono subito risucchiate dalla voglia
decisamente umorale di quella gran fregna che ora cercava di divaricare ancor
più le cosce per favorire la penetrazione delle dita di Roberto. Neanche su
internet aveva mai visto una cosa più arrapante... lei aveva indosso una divisa
di raso nero, vecchio stile, con polsini e colletto di tela bianca lavorata e
gonnellino plissettato... Senza più reticenze, Maria era passata a gustare quel
membro nerboruto, ora in piena forma, allocandoselo per intero dentro la
bocca... le sue labbra erano un fodero aderente, adeguato e raffinato.
- "Beato tuo marito... gli riservi davvero una cura miracolosa - sussurrò
Roberto trasognante - lei aprì per un attimo gli occhi senza staccare la bocca
da ciò che stava facendo, inviandogli nel contempo uno sguardo languido di
timida complicità...
- "scemo... non ti fermare, ti prego, cercami dentro tutti i sogni sotterrati
da tempo e custoditi tra le cosce di così inutile onestà... mi piace come mi
frughi..." disse ispirata riuscendo a liberarsi la bocca dal cazzo infoiato di
Roberto.
Lui a questo punto cercò di sollevarsi da quella posizione supina che non gli
permetteva molti movimenti, e lei gli lasciò prendere iniziativa... in quei
frenetici momenti Maria sembrava quasi vergognosa di "cosa" stesse facendo
contrariamente a "come" lo stesse facendo che dimostrava invece una grande
abilità ed anche un gran desiderio di essere porca. Roberto si alzò con il
cazzo bello dritto che gli sobbalzava davanti come un manganello liberandosi di
quell'ingombrante accappatoio che ancora lo cingeva sulle braccia con le
maniche. Maria lo guardava attentamente... era in attesa... eccitata...
vogliosa... e poi quella divisa nera ed il suo intimo unitamente ai capelli
neri corvino... grandi occhi verdi... carne rosa... pelle morbida... forme
abbondanti... Lei rappresentava tutti i desideri di Roberto quasi l'avesse
ordinati in fabbrica... e pian piano sempre più egli scopriva qualche indizio
piacevole. La prese per una mano e la fece alzare... non si era accorto anche
che aveva un statura decisamente invitante... belle gambe... ora tremanti di
piacere. La spinse verso lo scrittoio dove c'era il computer della stanza e
lasciò che lei vi si accomodasse... era quasi vergognosa ma la si vedeva
fremere. Stette un attimo a guardare mentre lei cercava posizione, il suo
sguardo non poté fare a meno di scivolarle ai piedi poggiati con leggerezza
sulla sedia... gli si avvicinò con foga ed iniziò a palparla nuovamente tutta.
Iniziò a spogliarla mentre lei l'aiutava tirandosi su la gonna e allentando
l'elastico del reggiseno. Aveva due tette favolose... sode... profumate e con
capezzoli così duri che ci si sarebbe potuto attaccare... gli sollevò le gambe
carezzando le cosce velate di nero fin giù alle scarpe... iniziò a baciarla
tutta proprio da lì... per risalire sino alla figa che nel frattempo lei, da
sdraiata, stava mantenendo calda. Poi Roberto passò all'altra gamba... prima la
scarpa... la sfilò appena e gli mise il cazzo tra questa ed il piede... lui era
in visibilio... lo sfilò nuovamente e lentamente chinandosi a baciare tutta la
gamba. Quando stava per rialzarsi da quella posizione, lei lo prese per i
capelli e se lo trascinò con decisione verso la figa già abbondantemente
bagnata. Roberto inebriato da quel repentino contatto umorale, iniziò a
leccargli il clitoride che aveva lasciato subito il proprio guscio per gettarsi
nella mischia. Un cazzetto in miniatura, bello, duro, rosso e gonfio... umido
di buon latte materno... un gusto mai provato che aumentava man mano che lei
gli spingeva la testa dentro la propria fregna. Praticamente aveva il naso
completamente all'interno della vulva... poteva sniffare i suoi odori più
intimi ed anche qualcosa di più... Roberto sentiva il suo cazzo esplodergli
dalla pelle e, l'unico pensiero era quello di porre fine al faticoso quanto mai
meraviglioso petting che stavano protraendo già da un po'... tempo utilmente
indefinito... tempo idoneo a scaricarle dentro il liquido prodotto di tanta
coinvolgente emozione, della tensione, del piacere e dell'irripetibile
godimento di cui erano stati artefici fino a quell'istante. Aveva le palle
veramente gonfie e paonazze. Si drizzò quindi sulle gambe puntandogli il cazzo
vibrante di desiderio verso la figa avvampata e zuppa ma mentre accompagnava le
gambe tornite di Maria nel puntarsi con i i tacchi sulle reni...
- "nooo... non andare avanti ti prego... - fece lei di colpo sollevandosi
dallo scrittoio e ponendo un braccio tra loro per allontanare la tentazione -
sono davvero fedele a mio marito. Non l'ho mai tradito... è la prima volta che
mi lascio andare... tu hai qualcosa che ha letteralmente abbattuto le barriere
della mia pudicizia... non nascondo che mi avrebbe fatto piacere andare oltre
ma non posso proprio..." detto questo si allontanò dallo scrittoio a testa
china. Roberto, interdetto, anzi incazzato e non poco, non realizzava cosa
stesse succedendo... nel contempo aveva un'esigenza da tacitare non
indifferente mentre Maria si era ora seduta sul letto cercando vanamente di
calmare i propri bollori con lunghi e profondi respiri .
- "Ma scusa, non mi sembra proprio il caso di fare la santarellina adesso
quando è da più di una mezz'ora che mi seghi e mi spompini come una cagna in
calore... che dovrei fare io in questo stato?? Lasciarti andare e pigiare
nuovamente il tasto n.2 del computer??? Sarebbe imbarazzante spiegare questa
evidente esigenza, oramai improcrastinabile, non ti sembra???". Mentre parlava
cercò di nascondere il suo membro ancora baldanzoso, troppo pericolosamente
vicino alle labbra di lei. I toni si stavano scaldando ed il cazzo
raffreddando. Ad un certo punto gli occhi verdi e tranquilli di quel femminile
mare in apparente bonaccia si fecero libeccio. Con gesto repentino Maria si
voltò mettendosi alla pecorina sul letto... schiena sapientemente inarcata...
la mano scostava il filo dello slip da dentro al culo, ondulante di desiderio,
ove s'era rintanato.
- "Non voglio guardarti però - disse rivolgendosi a lui ancora voltata -
prendimi senza che io possa vederti né che abbia la possibilità di baciarti e
succhiare la tua saliva... è tutto ciò che voglio per me ora... montami e fammi
tua... i miei buchi non attendono che te...."
Grande capovolgimento di fronte che lasciò per l'ennesima volta Roberto
spiazzato... Maria era un imprevedibile vulcano di carne e sensualità...
un'educanda travestita... Maria era l'uragano che non era ancora riuscito a
sognare e, mentre pensava tutto questo, si trovò subitanea erezione tra le
gambe alla quale ora poteva dare appagamento. Su quel letto semi disfatto,
l'insospettabile cameriera, gli stava mostrando un culo infuocato ed una figa
già larga di attenzioni... vedeva la suola delle scarpe nere... rossa come il
fuoco che le ardeva tra vagina e sfintere... fu un attimo... si avvicinò con il
cazzo tosto tra le mani e lo poggiò docile sulla figa. Affondò lentamente tutto
ciò che aveva ed anche più... i tacchi di Maria erano la giusta distanza che
univa la pelle di uno con quella dell'altra... Roberto iniziò a stantuffare con
foga il paradiso al quale s'era ingordamente attaccato con entrambe le mani
usando le braccia come due mantici che pompavano ritmo.
La cervicale sicuramente non era più una preoccupazione immediata quanto
quella di infilarle nel culo le sue dita, alla ricerca di un contemporaneo
massaggio vaginale interno... piccola resistenza... un gemito... un movimento
di disaccordo di lei ma poi un inarrestabile marcia indietro con la quale si
fece sprofondare tutte e tre le dita di Roberto nel culo. Ora si dimenava
ondeggiando ritmicamente i fianchi in alternanza alla testa che, adorna di uno
splendido caschetto nero, dava a quella visione una celestiale enfasi. Non
stava soltanto scopando quella donna... le stava trasmettendo emozioni,
regalando anch'egli segreti inconfessabili di cui non aveva mai fatto partecipe
alcuna.
Dopo poco Roberto sentì i fianchi di lei stringersi a ventosa sulle sue
palle... il mugolare divenne intenso... in un istante Roberto vedendo lei
godere davvero come poche, ebbe la forza di tirar fuori il cazzo dalla figa e
di appoggiarlo sull'orlo del cratere... su quel culo gonfio di attesa, che al
sentire la cappella bollente di lui, si fece anch'esso bocca famelica. Bastò
nulla... fu lei a spingerselo dentro con un sol colpo deciso di reni... sentì i
muscoli della vagina di Maria gonfiarsi mentre le scivolava dentro... lei stava
godendo dall'immane piacere quando Roberto con l'ultima risorsa le diede due
vibranti e decise spinte prima di sborrarle metà nel culo e metà in bocca
perché, dopo essere venuta, ed aver percepito l'eruzione in arrivo di Roberto,
s'era girata di fretta ad accogliere voluttuosamente il latte caldo di
quell'uomo tra le proprie labbra golose. Come promesso, da brava moglie, Maria
non lo baciò mai sulla bocca... non conobbe mai il piacevole sapore della
saliva di lui!!
Rimasero ancora per un lungo tempo uno accanto l'altra... respirandosi
l'affanno reciproco fino a quando lei togliendosi la mano di Roberto dal seno,
cercò di riacciuffare la verginità messa da parte per una sera. Andò in bagno
per ricomporsi. Lui la vide uscire senza neanche voltarsi un attimo. Neanche un
saluto, ma sentiva quel cuore ferito piangere di un evidente e sincero
sentimento. Fu allora che Roberto, senza pensarci troppo, si portò vicino al
computer dello scrittoio, e rimettendo a posto la tastiera scivolata dal
tavolo, digitò il tasto 5. Apparve una finestra che mostrava un notevole
"movimento" ed ivi scrisse: "di virtuale esiste solo la fantasia... se volete
trovare quello che non osate neanche inventare con l'aiuto della mente, provate
a chiedere un accappatoio"!!


>----Messaggio originale----
>Da: linvisibile2010@libero.it
>Data: 12-mag-2013 19.03
>A: <linvisibile2009@libero.it>
>Ogg: ambasciatori
>
>Hai capito il genere?
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>Sent from Libero Mobile